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Polmoni devastati per sempre: lo "svapo" fa più danni di quanto immagini

| Notizie
Da anni lo svapo è entrato nelle abitudini quotidiane di milioni di persone, spesso giovanissime, convinte che si tratti di un’alternativa più sana al fumo tradizionale. Ma non è così. Cosa sappiamo realmente sugli effetti a lungo termine delle sigarette elettroniche e dei dispositivi "heat-not-burn" come IQOS?

Non tutti lo sanno, ma c'è una differenza tra il termine "svapo" e "sigaretta elettronica". Lo svapo non è un oggetto, bensì la pratica dell'inalare il vapore prodotto da dispositivi elettronici. È un'abitudine, un comportamento, una moda. Con "sigaretta elettronica" invece si intende il dispositivo vero e proprio che vaporizza un liquido aromatizzato (con o senza nicotina) per essere inalato. Altra cosa poi è l'IQOS di cui parliamo più avanti, dannosissima anche quella.

Nel linguaggio comune si tende a usare i due termini come sinonimi, ma tecnicamente non lo sono. Ogni sigaretta elettronica serve a "svapare", ma non tutto ciò che viene svapato proviene da un dispositivo regolamentato. Alcuni liquidi sono prodotti artigianalmente, altri importati online senza garanzie di sicurezza. Ed è qui nasce il secondo problema: lo svapo è spesso percepito come innocuo proprio perché non "puzza", non brucia e non lascia cenere, ma i polmoni – purtroppo – non se ne accorgono.

Una delle patologie più gravi associate allo svapo è la bronchiolite obliterante, nota anche come "polmone da popcorn". Si tratta di una malattia rara e irreversibile che causa cicatrici nei bronchioli, i più piccoli condotti polmonari. Chi ne è affetto può sviluppare tosse cronica, affanno e difficoltà respiratorie permanenti.

Il nome nasce da un caso documentato tra i lavoratori di fabbriche di popcorn aromatizzati, esposti al diacetile, una sostanza utilizzata per simulare il gusto burroso. Il diacetile – o suoi derivati – è stato successivamente rintracciato anche in alcuni liquidi da svapo, soprattutto quelli non regolamentati. Nell’Unione Europea e nel Regno Unito è vietato nei prodotti da inalazione. Tuttavia, ed è questa la piaga più grande, non tutti i liquidi in commercio sono certificati e il mercato online o illegale (ormai largamente diffuso) sfugge spesso ai controlli.

Molte delle sostanze contenute nei liquidi da svapo sono sicure se ingerite, ma tossiche se inalate. Anche aromi "naturali" o fruttati possono liberare composti nocivi una volta vaporizzati, tra cui formaldeide, acroleina, metalli pesanti e carbonili. A questo si aggiunge la presenza eventuale di nicotina, che nei giovani può attivare una dipendenza rapida, anche in assenza di fumo tradizionale.

Il dato forse più inquietante è che, in caso di danni gravi come quelli causati dalla bronchiolite obliterante, non esiste una cura definitiva. In alcuni casi, l’unica opzione terapeutica è un trapianto di polmoni. Lo svapo può sembrare innocuo, ma non lo è. I rischi, sebbene meno immediati rispetto al fumo tradizionale, esistono, sono documentati, e in alcuni casi permanenti. 

E IQOS? Anche il tabacco “riscaldato” può danneggiare i polmoni

Nel panorama dei nuovi dispositivi “alternativi” al fumo, IQOS si è ritagliato un ruolo centrale, soprattutto tra adulti e giovani che vogliono abbandonare la sigaretta tradizionale senza rinunciare al tabacco. Ma anche se il marketing lo propone come scelta “più sana”, la scienza racconta un’altra storia; l'IQOS ha una riduzione di alcune sostanze nocive rispetto alle sigarette, ma non le elimina. E soprattutto non annulla i rischi cardiovascolari e polmonari, né la dipendenza.

Non è una sigaretta elettronica: non vaporizza un liquido, ma scalda vero tabacco a temperature inferiori rispetto alla combustione, rilasciando un aerosol che viene comunque inalato. In teoria, questa tecnologia riduce l’esposizione ad alcune sostanze tossiche, ma non elimina affatto i rischi.

Numerosi studi, compresi quelli dell’Istituto Superiore di Sanità, mostrano che il tabacco riscaldato rilascia comunque composti nocivi: nicotina, aldeidi tossiche, metalli pesanti e altre sostanze irritanti per bronchi e alveoli. In alcuni casi, i livelli di tossicità sono solo marginalmente inferiori rispetto alle sigarette tradizionali.

Non solo. Il fumo invisibile di IQOS può penetrare profondamente nei polmoni, e i suoi effetti a lungo termine non sono ancora del tutto noti, ma i segnali preoccupanti ci sono: danni precoci a livello polmonare, irritazione cronica, alterazioni del battito cardiaco e rischio di dipendenza molto elevato. Insomma, non è innocuo. È solo un altro modo di inalare sostanze tossiche, più sofisticato, più silenzioso, ma non per questo più sicuro.

Serve maggiore consapevolezzam soprattutto tra i giovani ma anche tra gli adulti e bisogna prendere cosapevolezza prima che sia troppo tardi.

di Redazione